Margherita di Savoia, consiglio comunale
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Politica

Consiglio comunale, scontro sull'accordo con Ati Sale per la fornitura di acque madri e fanghi

Lodispoto: «Il disciplinare approvato è un passo avanti, al contrario di quanto accaduto in passato»

Il consiglio comunale di Margherita di Savoia si è riunito in sessione ordinaria nel pomeriggio di giovedì 28 luglio con cinque punti all'ordine del giorno. Erano assenti i consiglieri comunali Savino Tesoro, Grazia Galiotta, Rosa Scognamiglio e Francesco Labranca.

L'assemblea ha approvato all'unanimità dei presenti la variazione dell'elenco annuale dei lavori pubblici (relativa alla realizzazione della mensa scolastica e di una nuova scuola d'infanzia) ed il rinnovo della convenzione con la scuola d'infanzia paritaria non statale "Albero Azzurro".

La variazione di bilancio ed il bilancio di previsione sono stati approvati con 10 voti favorevoli, uno contrario (Ronzino) e due astensioni (Cusmai e Muoio).
Stesso esito per il quinto ed ultimo argomento dei lavori, sicuramente il più atteso: l'approvazione dello schema di contratto e disciplinare relativi all'accordo per la fornitura di acque madri e fanghi tra il Comune di Margherita di Savoia e l'Ati Sale Spa. «Un passo avanti verso la possibilità di uno sviluppo del turismo territoriale e termale che può aprire interessanti prospettive anche per gli imprenditori locali. Il prossimo step sarà infatti la pubblicazione di una manifestazione di interesse per verificare la disponibilità delle imprese ad effettuare il prelievo e il trasporto di fanghi ed acque madri per l'utilizzo delle materie prime ai fini e per gli usi consentiti dalla legge» hanno rimarcato dalla maggioranza.

Il Sindaco Bernardo Lodispoto ha aggiunto: «Sul tema delle liberalizzazioni è stata presentata una lettura dei fatti totalmente distorta e lontana dalla realtà che non esito a definire vergognosa: la nostra amministrazione comunale è stata accusata di aver ostacolato il processo di liberalizzazione proprio da parte di chi, in passato, ha determinato questa situazione di monopolio lasciando la cittadinanza all'oscuro di tutto!». Il primo cittadino ha inteso ripercorrere la cronologia degli atti amministrativi evidenziando come la concessione di fanghi ed acque madri fosse stata prorogata con un atto monocratico nel 1998 fissandone la scadenza al 31 dicembre 2021.«Nel 2010 l'allora Sindaco Gabriella Carlucci richiese all'Autorità garante della concorrenza e del mercato un parere sulla legittimità di tale atto: nella sua risposta l'Antitrust come fosse auspicabile modificare i criteri di concessione per assicurare un accesso non in esclusiva alle materie prime ma da allora nulla è stato fatto!» ha tuonato Lodispoto.

«Il 28 giugno 2014 gli allora esponenti di maggioranza Ilaria Barra, Leonardo Lamonaca, Vincenzo Ippolito e Grazia Galiotta presentarono all'attenzione del consiglio comunale una delibera attuativa del processo di liberalizzazione delle risorse termali, che recepiva le richieste n° 38 del 13.12.2010 e n° 32 del 23.5.2014 ma la mozione fu bocciata con il voto contrario degli altri nove consiglieri ddi maggioranza. La nuova delibera bocciava l'attuazione della liberalizzazione in favore del Comune e rivendicava il pagamento delle somme riscosse da Ati Sale per acquisire fanghi ed acque madri dalle Terme negli ultimi dieci anni. In conclusione, sull'attuazione della liberalizzazione proposta dai quattro consiglieri il responsabile del servizio patrimoniale, il responsabile del servizio ragioneria ed il segretario comunale dell'epoca richiesero di precisare il titolo giuridico in base al quale si riporta in capo all'Ente la titolarità dei beni in discussione mentre sulla rivendicazione dell'amministrazione Marrano fu richiesto di specificare il presupposto giuridico per poter richiedere tali somme» è l'osservazione del Sindaco.

«Questa amministrazione sta facendo il possibile per sbloccare il procedimento e per cercare l'unica via percorribile per avviare un percorso finalizzato a consentire alle realtà imprenditoriali di acquisire fanghi e acque madri per utilizzi diversi dallo scopo terapeutico, che sono gli unici previsti dalla legge: è l'avvio di un percorso che va nella direzione indicata dal Ddl Concorrenza attualmente all'esame del Parlamento e che farà chiarezza almeno fino al 2029. Ma spero che con questo sia chiaro chi è che in questi anni ha remato contro e soprattutto ha determinato il cristallizzarsi di questa situazione» ha concluso il capo dell'amministrazione.
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