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Vita di città

Chiesa del Santissimo Salvatore: culla di Margherita di Savoia

Presente il registro più antico della città del 1756. Da Napoleone alla Repubblica

Un viaggio nella storia, quando Margherita di Savoia si chiamava "Reali Saline di Barletta" e il Santissimo Salvatore era solo una cappella costruita con decreto di Re Ferdinando IV di Borbone nel 1777 e poi abbattuta perché instabile tanto da non reggere ai lavori di ristrutturazione e ampliamento. Affermare che la cittadina pugliese non abbia una sua storia da raccontare è un'offesa alla memoria di tutti i nati, i defunti, e gli sposi segnati sui registri storici conservati nell'archivio della chiesa madre. "Liber I Renatorum", questo è il primo registro del "Comune delle Saline" e riporta tutti i nati dal 1756 al 1774, una fonte storica importante, basti pensare che i dati contenuti in quel libro non sono presenti neanche nell'archivio storico del Comune di Margherita di Savoia, sia perché una prima amministrazione indipendente cioè quella di Tommaso Pecorari è sorta solo nel 1813 con decreto di Gioacchino Murat, sia perché i comuni, come sono conosciuti oggi, sono stati istituti da Napoleone Bonaparte con decreto del 21 luglio del 1805 ed entrati in funzione nel 1806. Prima di quella data, i 3 registri di cui erano forniti gli enti comunali, cioè nascite, decessi e matrimoni, erano presenti solo nelle parrocchie.

Libri ingialliti e carichi di storia e se potessero parlare racconterebbero di quando sulle loro pagine veniva messo il timbro con la scritta "Parrocchia delle Reali Saline di Barletta" o "Regia Parrocchia delle Saline di Barletta" o magari quando sui certificati venivano attaccati i francobolli con lo stemma di casa Savoia. Copertina rigida e legata con una corda, pagine spesse e scritte con l'inchiostro del calamaio, così si presentano i primi libri che contengono pagine interamente scritte a mano come il "Liber V Matrimoniorum, ab anno 1813 ad annum 1816", registro dei matrimoni, oppure il grande "Liber XI Baptizatorum, ab anno 1900 ad anno 1905", registro dei battezzati che coincide con l'anno dell'assassinio di Re Umberto I, firmato dal parroco "Vic. Curiatus Philippus Spagnoletti", cioè don Filippo Spagnoletti.

Storia di Margherita di Savoia prima di Margherita di Savoia, insomma la tipicità dell'Italia è quella di avere una storia prima della sua nascita. Un itinerario che attraversa 3 secoli e passa dall'Epoca Napoleonica al Risorgimento, dal Fascismo alla nascita della Repubblica, quando per esempio con gli aiuti del piano Marshall, pacchetto di aiuti economico-finanziari stanziato nel 1947 dagli Stati Uniti dal segretario di Stato George Marshall per aiutare l'Europa dilaniata a seguito della 2^ Guerra Mondiale, i bambini ricevevano il "tagliandino" dalle scuole per andare a pranzare all'ospizio San Giuseppe, oppure ricevevano dal parroco il formaggino giallo e un pezzo di pane dopo aver servito la messa o frequentato il catechismo. Storie di ieri che vengono condivise dalle generazioni future grazie alle fonti storiche scritte, come i registri della chiesa madre, e orali come la voce di Vito Deflorio, persona che ha vissuto la storia di Margherita di Savoia e della sua prima parrocchia. Da don Filippo a don Matteo, passando per la parentesi storica quarantennale di don Emanuele, la chiesa del Santissimo Salvatore è un'enciclopedia storica aperta e tutti i salinari dovrebbero leggerla per capire chi era il popolo salinaro e cosa è diventato adesso.
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