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"U Sbarche du Sandiseme": storia, fede e leggenda a Margherita - FOTO
L'appuntamento si conferma uno dei più sentiti e partecipati della festa patronale
L'evento, organizzato con passione dall'associazione Terra Salis, con la Direzione artistica a cura di Antonio Minelli e il patrocinio del Comune di Margherita e di Puglia Culture, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, tra cittadini e turisti, rapiti dalla forza evocativa della rappresentazione.
Un'icona sacra che arriva dal mare
La scena ha preso vita al calare del sole, quando l'icona del Santissimo Salvatore è giunta dal mare, rievocando un'antica leggenda popolare profondamente radicata nella memoria collettiva dei salinari. Accolta con canti, preghiere e fiaccole accese, l'immagine è stata poi portata in processione lungo le vie del paese fino alla chiesa a lui intitolata, dove resterà esposta alla venerazione dei fedeli.Tra Storia e Leggenda
Come ben sottolineato dalla voce narrante che ha guidato il pubblico in questo viaggio tra mito e realtà, la rievocazione affonda le sue radici in una leggenda che mescola devozione e suggestioni storiche. Si narra, infatti, che durante una delle frequenti incursioni turche sulle coste pugliesi, i predoni, dopo aver saccheggiato una chiesa, si impossessarono della Sacra Immagine del Salvatore.Una volta a bordo, però, il mare si agitò violentemente. Temendo il naufragio e scossi dal "timore di Dio", i turchi decisero di abbandonare l'immagine sacra sulla spiaggia delle Saline di Barletta – antico nome di Margherita di Savoia. Da quel momento, secondo la leggenda, il mare si placò, e i salinari, ritrovandola, la accolsero come simbolo di salvezza e la elessero a loro Santo Patrono.
La verità storica
Dietro la leggenda, però, si cela una realtà storica altrettanto affascinante. Come spiegato dallo storico locale sui social e condiviso nel gruppo "Salinari nel Mondo", la vera origine della Sacra Immagine è legata a una donazione della Casa Reale del Regno delle Due Sicilie.Nel 1756, la chiesetta costruita da Onofrio Mastellone nel 1733 venne elevata a parrocchia autonoma, rendendo necessaria la restituzione alla parrocchia madre di San Giacomo in Barletta dell'immagine sacra e degli arredi che erano stati concessi in prestito. Fu allora che Re Carlo III di Borbone e la Real Casa fornirono una nuova immagine del Santissimo Salvatore e i relativi arredi sacri, elevando ufficialmente quella chiesa a Parrocchia Reale di Regio Patronato.
Secondo alcune fonti, il trasporto della nuova immagine potrebbe essere avvenuto via mare, considerato il pessimo stato delle strade dell'epoca e la presenza di traffici navali legati alla commercializzazione del sale.
La Sacra Immagine - spiega Giovanni Santobuono - è frutto di donazione da parte di Re Carlo III di Borbone e di Casa Reale del Regno Delle Due Sicilie, quando la Chiesetta fatta costruire dall'allora arrendatore Onofrio Mastellone nel 1733, fu elevata a Parrocchia nel 1756 e si dovette restituire alla Parrocchia di San Giacomo in Barletta, da cui fino ad allora era stata dipendente, la Sacra Immagine presa in prestito e tutti gli arredi sacri, in loro sostituzione Casa Reale fornì una nuova immagine e gli arredi sacri relativi, facendo divenire e dando dignità a tutti gli effetti a quella Chiesa, la prima Parrocchia in loco della Real Casa del Santissimo Salvatore e quindi di Regio Patronato. Infine, stante il disastroso stato delle strade, è assai probabile che il trasporto del tutto, ivi compresa la Sacra Immagine, sia avvenuta via mare, approfittando anche dei traffici commerciali per il sale per la Capitale del Regno.
Un evento che unisce la comunità
Oltre al valore storico e religioso, "U Sbarche du Sandiseme" ha rappresentato un momento di forte identità collettiva. La cittadinanza ha partecipato con grande entusiasmo e devozione, mentre i turisti presenti si sono detti sorpresi e affascinati dalla bellezza della manifestazione e dal profondo legame tra la popolazione e le proprie radici.Un appuntamento che si conferma uno dei più sentiti e partecipati della festa patronale, capace di tramandare la memoria del passato e di tenere viva la fede popolare, tra storia, cultura e tradizione.