Tra fede, memoria e tradizioni: Margherita di Savoia celebra il Santissimo Salvatore - FOTO

Un mix di emozioni per la comunità di Margherita di Savoia che ieri, come da tradizione, ha celebrato il santo patrono della città: il Santissimo Salvatore. Questa festa ha un forte significato culturale e religioso per i cittadini, i turisti e i margheritani fuori sede, che ogni anno ritornano nel loro paese d'origine nel mese di agosto.

Ieri sera alle ore 20:30, dopo il solenne pontificale presieduto dal vescovo monsignor Leonardo D'Ascenzo, si è svolta la processione del Santissimo Salvatore per le vie della città. All'inizio della processione, sul sagrato della Chiesa Matrice ha avuto luogo il rito della consegna della Chiave della Città al Santissimo Salvatore.

L'uscita e il rientro della Sacra Icona del Santissimo sono state omaggiate da uno spettacolo pirotecnico. Inoltre, la processione è stata accompagnata dalla banda di Margherita di Savoia e, ieri sera, al termine delle manifestazioni c'è stato il grandioso spettacolo pirotecnico nei pressi del "Campo del sale del Santissimo Salvatore" in Salina.

«Le difficoltà sono state numerose ma pensiamo di aver messo su un programma degno per onorare al meglio il nostro protettore: il Santissimo Salvatore. Oltre alle numerose iniziative religiose e civili, ad illuminare il nostro paese sono le luminarie colorate e scenografiche, insieme alle tradizionali bancarelle e al luna park attrezzato, che stanno allietando le serate dei nostri salinari e dei turisti presenti. Ci abbiamo messo tutto l'impegno possibile, il cuore e l'anima per onorare al meglio il nostro patrono e speriamo di esserci riusciti. Auguro a tutti i miei concittadini di vivere questa festa con fede e serenità», afferma Giuseppe Napoletano, il presidente del Comitato Feste Patronali.

Per i margheritani, il periodo dell'anno in cui si celebra la Festa Patronale, rappresenta un momento di devozione, tradizioni e usanze, che hanno dato vita alla storia del popolo salinaro, da trasmettere alle future generazioni.

«Quando ero ragazzina - racconta una cittadina margheritana - aspettavo con felicità e trepidazione la Festa del Santissimo. L'atmosfera delle bancarelle, lungo corso Vittorio Emanuele, insieme alle luci delle luminarie e ai colori delle giostre, mi regalava una grandissima gioia e spensieratezza. Ricordo con affetto le serate trascorse con i miei cugini, che vivevano a Milano e venivano in vacanza a Margherita proprio in quei giorni. Insieme andavamo a comprare le mandorle pralinate alle bancarelle, per poi incamminarci verso le giostre insieme ai nostri nonni. Immancabili le cerimonie religiose e la tradizionale processione, a cui partecipavo con profonda devozione insieme alla mia famiglia. La mia speranza è che questi momenti preziosi vengano tramandati alle nuove generazioni, affinché possano custodire e vivere con lo stesso entusiasmo la nostra meravigliosa festa patronale».