
Eventi e cultura
Inaugurata la lapide in memoria dei 18 internati militari di Margherita di Savoia
La cerimonia si è svolta ieri mattina alle spalle del Vecchio Municipio in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione d’Italia
Margherita - sabato 26 aprile 2025
12.43
È stata inaugurata ieri mattina, in una solenne cerimonia, la lapide in memoria dei 18 internati militari di Margherita di Savoia caduti nei lager nazisti, in occasione dell'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
Alla cerimonia, che si è svolta in piazza Libertà (alle spalle del Vecchio Municipio), hanno partecipato numerosi cittadini, Forze Armate ed alcune associazioni combattentistiche e culturali, tra cui il Comitato per gli 80 anni della Liberazione, e sono intervenuti il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto e il dottor Antonio Diella in rappresentanza dell'Unitalsi.
Durante la manifestazione, organizzata dall'amministrazione comunale di Margherita di Savoia e svolta nel rispetto delle disposizioni riguardanti il lutto per la scomparsa di Papa Francesco, è stato eseguito l'Inno di Mameli da parte del giovane trombettiere Giuseppe Dipace, e subito dopo il sindaco Bernardo Lodispoto, accompagnato dal dottor Antonio Diella, ha scoperto la lapide su cui è stata apposta con una corona di fiori.
«Noi, come Unitalsi, abbiamo pensato di aderire alle iniziative del Comitato che si è costituito in questi mesi, per celebrare il 25 aprile nell'80esimo anniversario, e di aderire al lavoro che è stato fatto in questi mesi attraverso conferenze e incontri, contribuendo alla realizzazione di questa lapide. Perché è importante questa lapide per noi, nel ricordo della memoria di una città come la nostra? Perché la guerra colpisce le persone e ricordare tutti i margheritani che sono stati coinvolti nella guerra, significa ricordare la sofferenza di questa comunità, ricordare tutti quelli che non sono tornati e ricordare una scelta, una scelta molto particolare e sicuramente difficile, perché questi giovani hanno scelto la prigionia piuttosto che mettersi al fianco di chi stava occupando l'Italia. I cognomi su questa lapide sono i cognomi della nostra comunità: per cui questa lapide è significativa poiché rappresenta una scelta di libertà che può costare cara ma che vale la pena portare avanti fino in fondo perché i valori di libertà, di giustizia e di pace sono i valori che fanno anche oggi la nostra storia», ha spiegato Antonio Diella nel suo intervento.
Anche il sindaco Bernardo Lodispoto ha rivolto un messaggio alla comunità, ricordando il coraggio e il sacrificio degli internati militari italiani: «Oggi ricordiamo i nostri fratelli che sono morti per la nostra libertà e contestualmente anche il Papa Francesco, accomunati dalla stessa idea: "No alla guerra". Il presupposto storico e giuridico di queste importantissime ricorrenze affonda le sue radici nella giornata di oggi. La nostra amministrazione ha voluto ricordare questo passaggio così particolare attraverso una serie di iniziative, partite lo scorso 22 febbraio con l'inaugurazione della targa del partigiano concittadino Giuseppe Spera, nell'anniversario della sua morte in un campo di sterminio nazista, e successivamente sviluppatosi con altri appuntamenti per giungere al culmine oggi, 80esimo anniversario della Liberazione. Voglio ringraziare di cuore l'Unitalsi per il concreto sostegno a questa iniziativa, il Comitato per gli 80 anni della Liberazione per la collaborazione e, in modo particolare, Franco ed Emanuela Lopez per la loro dettagliatissima ricerca. Gli Internati Militari Italiani sono la prova concreta che la Resistenza è stata combattuta da tutte le forze che si sono opposte alla dittatura nazifascista: il loro sacrificio ci ricorda che la libertà è stata pagata a caro prezzo, con il sangue di tanti italiani».
Alla cerimonia, che si è svolta in piazza Libertà (alle spalle del Vecchio Municipio), hanno partecipato numerosi cittadini, Forze Armate ed alcune associazioni combattentistiche e culturali, tra cui il Comitato per gli 80 anni della Liberazione, e sono intervenuti il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto e il dottor Antonio Diella in rappresentanza dell'Unitalsi.
Durante la manifestazione, organizzata dall'amministrazione comunale di Margherita di Savoia e svolta nel rispetto delle disposizioni riguardanti il lutto per la scomparsa di Papa Francesco, è stato eseguito l'Inno di Mameli da parte del giovane trombettiere Giuseppe Dipace, e subito dopo il sindaco Bernardo Lodispoto, accompagnato dal dottor Antonio Diella, ha scoperto la lapide su cui è stata apposta con una corona di fiori.
«Noi, come Unitalsi, abbiamo pensato di aderire alle iniziative del Comitato che si è costituito in questi mesi, per celebrare il 25 aprile nell'80esimo anniversario, e di aderire al lavoro che è stato fatto in questi mesi attraverso conferenze e incontri, contribuendo alla realizzazione di questa lapide. Perché è importante questa lapide per noi, nel ricordo della memoria di una città come la nostra? Perché la guerra colpisce le persone e ricordare tutti i margheritani che sono stati coinvolti nella guerra, significa ricordare la sofferenza di questa comunità, ricordare tutti quelli che non sono tornati e ricordare una scelta, una scelta molto particolare e sicuramente difficile, perché questi giovani hanno scelto la prigionia piuttosto che mettersi al fianco di chi stava occupando l'Italia. I cognomi su questa lapide sono i cognomi della nostra comunità: per cui questa lapide è significativa poiché rappresenta una scelta di libertà che può costare cara ma che vale la pena portare avanti fino in fondo perché i valori di libertà, di giustizia e di pace sono i valori che fanno anche oggi la nostra storia», ha spiegato Antonio Diella nel suo intervento.
Anche il sindaco Bernardo Lodispoto ha rivolto un messaggio alla comunità, ricordando il coraggio e il sacrificio degli internati militari italiani: «Oggi ricordiamo i nostri fratelli che sono morti per la nostra libertà e contestualmente anche il Papa Francesco, accomunati dalla stessa idea: "No alla guerra". Il presupposto storico e giuridico di queste importantissime ricorrenze affonda le sue radici nella giornata di oggi. La nostra amministrazione ha voluto ricordare questo passaggio così particolare attraverso una serie di iniziative, partite lo scorso 22 febbraio con l'inaugurazione della targa del partigiano concittadino Giuseppe Spera, nell'anniversario della sua morte in un campo di sterminio nazista, e successivamente sviluppatosi con altri appuntamenti per giungere al culmine oggi, 80esimo anniversario della Liberazione. Voglio ringraziare di cuore l'Unitalsi per il concreto sostegno a questa iniziativa, il Comitato per gli 80 anni della Liberazione per la collaborazione e, in modo particolare, Franco ed Emanuela Lopez per la loro dettagliatissima ricerca. Gli Internati Militari Italiani sono la prova concreta che la Resistenza è stata combattuta da tutte le forze che si sono opposte alla dittatura nazifascista: il loro sacrificio ci ricorda che la libertà è stata pagata a caro prezzo, con il sangue di tanti italiani».