Feste patronali ferme da due anni, in Regione tavolo tecnico per la ripartenza

Su richiesta delle associazioni di categoria della Puglia

giovedì 3 marzo 2022
In merito al blocco delle feste patronali, ferme da due anni, sono accolte le richieste delle associazioni di categoria della Puglia legate al mondo delle tradizioni e della devozione popolare che avevano presentato istanza al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Conferenza Episcopale Pugliese S.E. Mons. Donato Negro e al direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia Aldo Patruno, per la costituzione di un tavolo tecnico.

"Con soddisfazione, - scrivono le associazioni - venerdì 25 febbraio, abbiamo partecipato al tavolo tecnico istituito dalla Regione Puglia, al quale erano presenti il direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia – dott. Aldo Patruno – il capo di gabinetto di presidenza - dott. Claudio Stefanazzi - la dirigente del Teatro Pubblico Pugliese - dott.ssa Claudia Sergio, ed altri responsabili Regionali ai quali abbiamo rappresentato tutto il nostro rammarico e disagio per le nostre categorie che ad oggi non hanno alcuna risposta sulla ripartenza delle feste patronali, nonostante la graduale abolizione delle restrizioni determinate dall'epidemia da COVID-19 con la riapertura di tutte le attività: i lavori pubblici, le scuole di ogni ordine e grado, i cinema e i teatri, stadi e persino discoteche.

In un clima sereno e costruttivo, abbiamo ricordato che, le precedenti restrizioni imposte dall'emergenza hanno soppresso tutte quelle forme di aggregazione sociale, tra cui le feste popolari e le manifestazioni religiose, per cui tutte le attività culturali ed economiche ad esse strettamente legate sono praticamente ferme da ottobre 2019, evidenziando altresì che, già dal 2020, è in vigore un protocollo - richiesto al Ministero dell'interno dalla stessa C.E.I. – che riapre alle feste patronali e relative processioni.

Inoltre con il protocollo dell'11 giugno 2020: "Applicazione delle misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Esigenze determinate dall'esercizio del diritto alla libertà di culto. Modalità di svolgimento delle processioni religiose" e il relativo emendamento 2.1500/20 al ddl. 2488, che è stato approvato lo scorso 10 febbraio 2022 durante i lavori al Senato, che disciplina e consente ufficialmente lo "svolgimento delle feste popolari e delle manifestazioni culturali di notevole interesse anche quando si svolgono in modalità itinerante e in forma dinamica" riteniamo sia fondamentale ed urgente un confronto costruttivo con la C.E.P. per permettere di far tornare al lavoro e dare continuità a tutte quelle attività lavorative, culturali ed economiche legate alle feste popolari e alle manifestazioni religiose e poter cosi pianificare una ripartenza, a maggior ragione oggi che, dopo oltre due anni abbiamo il dovere di ridare dignità ai lavoratori di questo indotto - messo in pericolo dalla crisi di settore - quanto la continuità stessa delle tradizioni della nostra terra e di buona parte della nostra memoria collettiva.

Il mondo delle tradizioni e della devozione popolare è indissolubilmente legato ai momenti e alle celebrazioni religiose, pertanto è fondamentale sin da subito far ripartire l'attività dei tanti volontari che compongono i comitati feste e che rendono possibile la realizzazione delle feste e degli eventi legati alla tradizione popolare. Continuare ad attendere servirà a ben poco, infatti, è noto che l'organizzazione di eventi di sorta non sia riducibile a pochi giorni. E' necessario oggi adottare criteri e decisioni più miti e consapevoli che a questi appuntamenti è legata la sopravvivenza di intere categorie di lavoratori e secoli di storia del nostro patrimonio culturale immateriale.

Ringraziamo ancora una volta la Regione Puglia che ha promesso attenzione al tema e un immediato tavolo tecnico al completo per cercare in ogni maniera di ridare un segno tangibile di normalità e speranza ai nostri territori e alle nostre attività artistico/culturali".