Certificazione verde Covid, cosa cambia con il nuovo decreto

Si estende a 9 mesi la validità ed è possibile riceverla anche con la somministrazione della sola prima dose del vaccino

mercoledì 19 maggio 2021 14.56
Con la pubblicazione del nuovo decreto legge sulle riaperture cambia la certificazione verde COVID-19.

La validità passa da sei a nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Inoltre, potrà essere rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, e avere validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione, fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale.

«Questa decisione si allinea a quelle che sono, ad oggi, le evidenze scientifiche sull'immunità, sia quella naturale sia quella che si ottiene con il vaccino – spiega Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici - Consente una migliore organizzazione, perché abbiamo più tempo per programmare i richiami nel personale sanitario, che, giustamente, ha avuto la priorità nella vaccinazione, senza mettere in crisi il Servizio Sanitario Nazionale. Nel frattempo, la scienza potrà accumulare maggiori dati per definire la durata della copertura».

La certificazione verde può essere rilasciata ai cittadini che rispettano tre requisiti:
Viene rilasciata in formato cartaceo direttamente presso la sede vaccinale, dal medico o dal laboratorio che ha eseguito il tampone ed è possibile ottenerla anche online accedendo ai servizi digitali di Puglia Salute dedicati al Covid: Diario vaccinazioni, Provvedimento di fine isolamento, Esito tampone.

La certificazione verde, come viene ricordato sul sito del ministero della Salute, avrà validità fino a che non verrà introdotto il Green pass Ue, atteso per giugno: servirà per consentire gli spostamenti all'interno dell'Unione europea, seguendo requisiti che dovrebbero essere molto simili a quelli previsti attualmente in Italia per la certificazione verde.