Suolo pubblico, caos in consiglio comunale: la minoranza attacca Elena Muoio
La nota dei consiglieri comunali di minoranza
Giovanni Leone.
Nel consiglio comunale del 30 luglio, dopo una lunga e accesa discussione, è stata approvata la modifica al regolamento per l'occupazione del suolo pubblico. Come consiglieri di minoranza, abbiamo votato convintamente contro, rilevando criticità evidenti nel metodo e nel merito della proposta.
Pur riconoscendo l'importanza di sostenere le attività economiche nel periodo estivo, non esistono allo stato richieste protocollate da parte degli operatori commerciali che giustifichino un intervento urgente e unilaterale. Al contrario, ci sono esercenti che da mesi attendono autorizzazioni, senza aver mai ricevuto alcuna risposta da parte dell'assessore Elena Muoio.
È proprio l'Assessore Elena Muoio a portare in aula modifiche arbitrarie, senza fornire in consiglio comunale risposte chiare e documentate. Un atteggiamento che dimostra incapacità politica e totale disinteresse per le reali esigenze del territorio.
Il caos che si vive sul lungomare ne è la prova: il passeggio è reso impossibile, lo spazio pubblico è invaso da venditori improvvisati, gazebo e banchetti, in assenza di qualsiasi criterio ordinato e condiviso. Tutto ciò è conseguenza diretta dell'inerzia e dell'approssimazione dell'assessore Muoio, che ha preferito modificare un regolamento condiviso, anziché fornire risposte a chi attende da quasi un anno di poter lavorare.
Chiediamo la convocazione urgente di un consiglio comunale monotematico per discutere la revoca in autotutela della delibera (ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies della Legge 241/1990) e per affrontare la questione della sicurezza urbana, altra delega gestita da Elena Muoio con evidente inadeguatezza.
Rivolgiamo un appello a tutti i consiglieri comunali, affinché rivedano le ragioni di un maggiore approfondimento su un punto così delicato e strategico per la città, uniscano le loro firme alla nostra richiesta e consentano al consiglio di riaprire un confronto serio e responsabile.
L'assessore Elena Muoio, incapace di dare risposte, tragga finalmente le sue conclusioni.
Abbia un sussulto di dignità. Si dimetta.