Rifiuti smaltiti illegalmente a due passi dal fiume Ofanto

Habitat di specie protette sotto minaccia dei roghi notturni

venerdì 8 gennaio 2021 15.41
A cura di Giuseppe Capacchione
Un mare di rifiuti a due passi dal fiume. Il vecchio Aufidus, navigabile ai tempi di Roma Antica. Elettrodomestici, calcinacci, copertoni usurati, taniche di benzina e prodotti chimici: un elenco lunghissimo di immondizia smaltita illegalmente minaccia quotidianamente l'Ofanto che con la sua biodiversità è habitat ideale per numerose specie animali e vegetali. La zona è quella di Cannafesca alla periferia di Margherita di Savoia, al confine con Barletta, a due passi dalla foce dove si sviluppa il Parco Regionale. Proprio in questa area l'associazione Fare Natura - Pro Natura nei giorni scorsi aveva avvisato l'Averla Maggiore Beccopallido, un volatile raro iscritto nella lista rossa della Comunità Europea, addirittura dichiarato estinto in alcuni paesi come la Svizzera. È inevitabile che l'inquinamento a lungo andare possa rompe gli equilibri voluti da madre natura e creare un ambiente ostile per le numerose specie protette presenti. Gli autori finora sono ignoti e approfittano dell'assenza di una rete efficiente di videosorveglianza per scaricare tutto quello che andrebbe conferito in discarica. Lo smaltimento avviene con i roghi notturni che molto probabilmente sono la causa dei cattivi odori percepiti in città. Lungo le campagne diversi sono i cumuli di cenere e i residui, come pezzi di ferro o di vetro, che le fiamme non sono riuscite a sciogliere. In questo modo non solo l'Avrla ma anche altri passeriformi come il Pettirosso, il Saltimpalo, il Codirosso Spazzacamino, la Ballerina Bianca e l'Albanella Reale scompariranno dalla zona.
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Rifiuti © Giuseppe Capacchione
Averla Maggiore © Salvatore Giannino