Pd: «"Supercazzola" dell'amministrazione su acque madri e fanghi termali»

La critica: «Concessione a terzi senza l'opportuna specifica di utilizzo»

venerdì 29 luglio 2022 19.16
«Acque madri e fanghi termali. La "Supercazzola" dell'amministrazione Lodispoto e della sua maggioranza "allargata" ai danni del territorio». Questa la sintesi, particolarmente critica, del Partito Democratico di Margherita di Savoia su un tema molto discusso e sentito in città.

«Nel mese di gennaio 2022, in occasione della convenzione sulle acque madri e fanghi termali avevamo lasciato il sindaco Lodispoto nelle vesti di don Abbondio. Dopo alcuni mesi lo ritroviamo nelle vesti del "Conte Mascetti", indimenticabile protagonista del film "Amici miei" impegnato a regalare una "Supercazzola" epica al paese. Dalle notizie trapelate e dalla documentazione in nostro possesso, con buona probabilità verrà approvato uno schema disciplinare per la concessione a terzi di risorse "fanghi e acque termali" senza l'opportuna specifica di utilizzo» hanno osservato i dem salinari.

«È bene ricordare che nello scorso consiglio comunale sul tema si è votato a maggioranza, si è manifestata la volontà di non utilizzare le acque madri e i fanghi per uso termale e terapeutici, che per le risorse concesse da Atisale al Comune è addirittura proibito utilizzare termini quali: "terme", "termale", "acqua termale", "fango termale", "idrotermale", "thermae", spa/salus per acquam"» hanno aggiunto.

«Per intenderci, tra qualche giorno verrà portato in approvazione del consiglio comunale un atto disciplinare inconcludente e non risolutorio della questione. Non è dato comprendere cosa si potrà fare con le risorse "fanghi e acque termali" concesse dal Comune a terzi.
Qui entra in scena il "Conte Mascetti" ed il suo gruppo, con una mistificazione della realtà tipica di questa amministrazione si comincerà a rappresentare tale azione come un punto di svolta per la città, come una rivoluzione per il nostro paese. Peccato che per i cittadini e le future generazioni nulla potrà cambiare, gli stessi saranno solo rappresentabili come coloro i quali nel film sopracitato prendono schiaffi affacciati al finestrino di un treno mentre lo stesso è in corsa» hanno concluso dal Pd riferendosi alla celebre scena degli schiaffoni in stazione inserita nel film diretto da Mario Monicelli.