Dissalare l’acqua del mare e renderla potabile: il progetto made in Italy “Acqua per la vita”
Una soluzione del genere, tempo fa, sembrava fantascienza: oggi in molti Paesi si combatte così la siccità
giovedì 21 luglio 2022
15.03
Ci attendono anni difficili in futuro, a causa della siccità che diventerà sempre più grave e ingestibile. Per affrontare questo problema, che accomuna il Nord e il Sud dell'Italia e anche il resto dell'Europa, si stanno cercando soluzioni concrete che, qualche tempo fa, ai più potevano sembrare fantascienza.
Dissalare l'acqua del mare per renderla potabile è l'obiettivo di un progetto 100% italiano che è già una realtà, e che ha un titolo abbastanza esplicativo: "Acqua per la vita".
Da anni il gruppo Webuild si sta occupando di installare apparecchi desalinizzatori avvalendosi dell'aiuto della collaborazione di Fisia Italialimpianti Spa, e produce 6 milioni di metri cubi al giorno di acqua dissalata, che può servire alle esigenze di ben 20 milioni di persone.
Il progetto è interessante perché potrebbe essere sviluppato come si deve anche in Italia, visto che nel Belpaese in cui viviamo siamo circondati dal mare. A Dubai, Las Vegas e Abu Dhabi Webuild ha già reso operativo il progetto, e l'acqua desalinizzata è già una realtà a tutti gli effetti.
Come al solito, l'Italia anche in questo è fanalino di coda rispetto ad altre nazioni. Ad esempio la Spagna, che è geograficamente molto simile al nostro Paese, produce il 56% di acqua dissalata, contro il nostro 4%.
Webuild ha intenzione di diffondere e promuovere "Acqua per la vita" attraverso il coinvolgimento fattivo delle Casse Depositi e Prestiti e le piccole imprese. Per mettere in funzione 16-20 dissalatori si potrebbero impiegare fino a 10 mila persone.
Dal punto di vista pratico, dissalare l'acqua marina produrrebbe un risparmio dei costi. Un metro cubo di acqua trattata ha un prezzo compreso tra i 2 e i 3 euro, mentre quella trasportata via nave può arrivare a costare fino a 14 euro.
Il gruppo Webuild è una multinazionale italiana che ha dato vita ad un progetto ambizioso e futuristico. In pochi ancora, però, ne stanno riconoscendo il valore. E invece conviene decisamente cambiare rotta, perché gli scenari futuri non sono per nulla tranquillizzanti.
Anche Margherita di Savoia potrebbe pensare ad una soluzione del genere, come già stanno facendo altre località costiere.
Dissalare l'acqua del mare per renderla potabile è l'obiettivo di un progetto 100% italiano che è già una realtà, e che ha un titolo abbastanza esplicativo: "Acqua per la vita".
Da anni il gruppo Webuild si sta occupando di installare apparecchi desalinizzatori avvalendosi dell'aiuto della collaborazione di Fisia Italialimpianti Spa, e produce 6 milioni di metri cubi al giorno di acqua dissalata, che può servire alle esigenze di ben 20 milioni di persone.
Il progetto è interessante perché potrebbe essere sviluppato come si deve anche in Italia, visto che nel Belpaese in cui viviamo siamo circondati dal mare. A Dubai, Las Vegas e Abu Dhabi Webuild ha già reso operativo il progetto, e l'acqua desalinizzata è già una realtà a tutti gli effetti.
Come al solito, l'Italia anche in questo è fanalino di coda rispetto ad altre nazioni. Ad esempio la Spagna, che è geograficamente molto simile al nostro Paese, produce il 56% di acqua dissalata, contro il nostro 4%.
Webuild ha intenzione di diffondere e promuovere "Acqua per la vita" attraverso il coinvolgimento fattivo delle Casse Depositi e Prestiti e le piccole imprese. Per mettere in funzione 16-20 dissalatori si potrebbero impiegare fino a 10 mila persone.
Dal punto di vista pratico, dissalare l'acqua marina produrrebbe un risparmio dei costi. Un metro cubo di acqua trattata ha un prezzo compreso tra i 2 e i 3 euro, mentre quella trasportata via nave può arrivare a costare fino a 14 euro.
Il gruppo Webuild è una multinazionale italiana che ha dato vita ad un progetto ambizioso e futuristico. In pochi ancora, però, ne stanno riconoscendo il valore. E invece conviene decisamente cambiare rotta, perché gli scenari futuri non sono per nulla tranquillizzanti.
Anche Margherita di Savoia potrebbe pensare ad una soluzione del genere, come già stanno facendo altre località costiere.