AtiSale, Uila risponde all'azienda. Paura per altri tagli

Poca chiarezza sulla sicurezza. Operai non passivi

giovedì 5 maggio 2016 16.45
«Alcuni lavoratori hanno ricevuto la comunicazione preventiva di licenziamento per giustificato motivo oggettivo con la immediata sospensione del lavoro. Ad affermarlo è la Uila territoriale di Foggia, attraverso il responsabile Antonio Castriotta, in merito alle 4 soppressioni di posti fatte da AtiSale, azienda che gestisce la Salina di Margherita di Savoia. «Definire questa dicitura - continua il sindacato - come ridimensionamento dell'organico invece di licenziamento è singolare. In ealtà si tratta di una vera e propria pugnalata verso i lavoratori che in questi mesi col loro impegno e atteggiamento responsabile hanno accompagnato favorevolmente le difficoltà aziendali, acconsentendo anche ad accordi sindacali che hanno ridotto notevolmente il costo del lavoro e hanno evitato azioni giudiziarie esecutive che avrebbero compromesso sin dall'inizio la complessa procedura concordataria. Non dimentichiamoci, infatti, che già lo scorso anno è stata aperta una procedura di mobilità per 5 dipendenti dello stabilimento di Margherita di Savoia. Inoltre, grazie sempre a un accordo sindacale c'è stata l'applicazione, in via prioritaria, del criterio di scelta della volontarietà e, in via subordinata, del criterio di raggruppamento dei requisiti di pensione anticipata o vecchiaia».

«In merito al nuovo organigramma approvato da AtiSale, da cui sono scaturite le citate comunicazioni preventive di licenziamento, giova evidenziare che potrebbe prestarsi a ulteriori aggravi di spesa in fase di impugnativa del licenziamento per evidenti lacune tali da non evidenziare il giustificato motivo oggettivo. Inoltre, ci chiediamo se questo organigramma sia realmente funzionale per l'azienda e se garantisca un sistema di gestione idoneo a una realtà con più siti. I dubbi riguardano anche l'esistenza di una organizzazione della sicurezza che chiarisca su chi ricade la responsabilità in materia. Ci chiediamo se l'azienda non reputi ncessario far conoscere ai propri dipendenti ricopre il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione (rspp) che, si ricorda, è una figura obbligatoria perché prevista dalla legge sulla sicurezza. Grande è la preoccupazione dei lavoratori per ulteriori licenziamenti. In merito alla relazione del Commissario giudiziale emerge che il debito del concordato è consistente, ma non è certo imputabile alle maestranze. Preoccupante è anche la voce dei costi del personale per la quale è prevista una riduzione di 1.218.000 euro . Non è concepibile che i lavoratori di AtiSale siano il capro espiatorio di una serie di distorsioni create da altri. Per tali motivi, gli operai non assisteranno passivamente ai licenziamenti».