Margherita di Savoia: lo iodio contenuto nell’aria rende più salubre la città del Sale

Respirare in riva al mare, soprattutto di prima mattina, è un toccasana per l'organismo

venerdì 17 giugno 2022 10.50
A cura di Cristiana Lenoci
Lo dicevano gli anziani, già una ventina di anni fa: "Portate i bambini a respirare l'aria di Margherita di Savoia perché fa bene alla salute". Ed avevano ragione.

Oggi, la cittadina delle Saline è rinomata in tutto il mondo non solo per l'acqua del mare, utilizzata negli stabilimenti termali per le varie tipologie di cura presenti, ma anche per l'aria ricca di iodio che, secondo gli esperti, è un toccasana per il benessere dell'organismo.

L'acqua di mare ha una composizione chimica unica, sebbene si tenda a ricordarla solo per l'alta concentrazione di cloruro di sodio. Non bisogna infatti dimenticare che, oltre al sale, l'acqua contiene il 2,5% di minerali preziosi per la salute: potassio, calcio e magnesio, nonché oligoelementi disciolti come bromo, stronzio, ferro, silicio, manganese, zinco, e iodio.

A Margherita di Savoia, nei giorni particolarmente ventosi e in prossimità dei bacini del sale, è facile percepire un odore forte di iodio. Tale sostanza, presente nell'aria, è in grado di stimolare il metabolismo, attraverso un'azione diretta sulla tiroide, che lo utilizza per sintetizzare i suoi due ormoni: la tiroxina t4 e la tri-iodotironina t3.

Respirare a pieni polmoni l'aerosol marino, specie di primo mattino quando la brezza marina è più carica di iodio, è quindi utile per riequilibrare il profilo metabolico, nonché per stimolare dolcemente l'apparato respiratorio e cardiovascolare.

Forse non tutti sanno che le microparticelle di iodio, sospese nell'aria, raggiungono una maggiore concentrazione quando il mare è mosso e le onde si infrangono sugli scogli.

Ci sono però zone costiere italiane, come appunto quella di Margherita di Savoia, che ne vantano una buona presenza, anche se il litorale è piatto e sabbioso.

Naturalmente lo iodio inalato durante un soggiorno al mare non basta per far fronte al fabbisogno giornaliero.

E' invece importante associarvi sempre quello assunto con la dieta, attraverso il consumo di sale iodato e l'abitudine di mangiare, tre volte alla settimana, alghe e pesce azzurro: sgombro, alici, sarde, sardine, merluzzo e nasello. Anche il tonno e il salmone assicurano buone quantità di iodio.