Coronavirus, le norme del vescovo D'Ascenzo da seguire nelle chiesa diocesana

«In piena collaborazione con le Autorità dello Stato»

giovedì 5 marzo 2020 13.34
A cura di Giuseppe Capacchione
Emanate dal vescovo di Trani, monsignor Leonardo D'Ascenzo, le norme da rispettate in tutte le chiese della diocesi per far fronte all'emergenza Coronavirus, «in uno spirito di piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato, della Regione e dei Comuni impegnate nel comune sforzo di contenere il rischio epidemico», ha affermato il vescovo.

Le celebrazioni eucaristiche, sia festive che feriali, non verranno sospese così come gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima, invitando le persone a porsi a una distanza di sicurezza di almeno un metro, a non scambiarsi il segno di pace e a ricevere la Comunione Eucaristica sul palmo della mano. Le acquasantiere dovranno essere svuotate. Nelle parrocchie e nelle altre realtà diocesane sono sospese tutte le attività ordinarie di catechesi di iniziazione cristiana fino al 15 marzo e le manifestazioni a carattere culturale e pastorale che comportano un affollamento di persone fino al 3 aprile. Sono sospesi, inoltre, pellegrinaggi, ritiri spirituali e visite guidate. Verranno chiusi i centri Caritas, mentre gli operatori si dovranno arrivare per raggiungere personalmente le famiglie bisognose.

Funerali, trigesimi e anniversari di morte saranno celebrati raccomandando ai fedeli di non scambiarsi le condoglianze. Incrementare l'igienizzazione degli ambienti e dovranno essere esposte le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

«Emetto tali disposizioni, valevoli dalla data odierna sino a nuova comunicazione, al fine di evitare prassi disomogenee nelle varie realtà diocesane e disorientamento tra i fedeli - ha sottolineato D'Ascenzo -. Condivido appieno quanto esprime l'odierna nota della Conferenza Episcopale Italiana che così si esprime:

"Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica".

Invito tutti - ha concluso il vescovo - a non cedere a un allarmismo esasperato ma a vivere questo tempo in un clima di fiduciosa speranza e di comune responsabilità, rimaniamo perseveranti nella preghiera In questo itinerario quaresimale affidandoci all'intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni».