Cassa integrazione AtiSale, Lodispoto: «Manovra strana, non toccate i lavoratori!»

«Voglio capire chi sta gestendo la Salina e il suo piano industriale»

lunedì 11 maggio 2020 9.33
A cura di Giuseppe Capacchione
È la prima volta che accade nella storia, dai tempi dei monopoli di stato fino alla gestione privata iniziata nel 2003. «I lavoratori non vanno toccati», le parole forti del sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto in merito alla decisione aziendale di avviare la cassa integrazione a rotazione per 105 dipendenti di AtiSale, azienda che gestisce la Salina più grande d'Europa. «Non riesco a capire per quale motivo nei mesi di febbraio, marzo e aprile, in piena emergenza Covid-19 i dipendenti hanno regolarmente lavorato e adesso, appena il Governo ha emanato il decreto con il quale è stata allungata la cassa integrazione, AtiSale ha improvvisamente preso questa decisione», ha affermato il primo cittadino. La Salina nella storia del territorio rappresenta uno degli assi portanti dell'economia con un seguito anche in ambito turistico con la zona Umida presente al suo interno.

«Io posso anche comprendere la strategia dell'azienda, ma non condivido che le conseguenze possano pesare sulla testa dei lavoratori che in piena emergenza hanno lavorato anche a rischio della propria salute - ha continuato Lodispoto -. Non credo vadano penalizzati. Per me è una manovra strana. Per questo con i sindacati a garanzia delle maestranze abbiamo determinato che l'azienda deve anticipare la cassa integrazione con la differenza utile a ottenere l'interno stipendio, la turnazione della cassa integrazione deve essere estesa a tutti i lavori e non deve esserci una parte di loro che non si sa per quale motivo non viene inserita, a giugno il pagamento della quattordicesima deve essere fatto regolarmente».

Il primo cittadino dà uno sguardo al mercato. «Vorrei capire perché altre aziende della stessa filiera in altre parti d'Italia non hanno avviato la cassa integrazione a differenza di quanto sta accadendo a Margherita. È stato detto che il nostro mercato non tira, io so che hanno venduto 11milioni di quintali di sale in astucci. Inoltre - ha concluso il sindaco - credo sia opportuno stabilire un rapporto di chiarezza con la società o presunta tale che sta gestendo la Salina. Non sappiamo né la titolarità del soggetto che la sta gestendo né abbiamo contezza della presentazione di un piano industriale o di investimenti da effettuare».