​Atisale, i Sindacati promettono: «Pronte pesanti azioni dimostrative»

Già due ore giornaliere di sciopero ad oltranza a turno. Gli operai chiedono certezze

lunedì 2 novembre 2015 12.59
A cura di Giuseppe Capacchione
L'unica certezza è l'incertezza. Altro non sanno sindacati e operai di AtiSale, azienda che gestisce le saline di Margherita di Savoia. Un rapporto sul punto di rottura quello fra RSU, rappresentanza sindacale unitaria, e dirigenza nato nel 2011, anno in cui il gruppo D'ali-Semeraro acquistò le saline. I 4 sindacalisti di UILA, Gaetano Lamonaca e Nunzio Dipace, CISL, Nicola Russo, e CGIL, Michele Diblasio, hanno intrapreso azioni dimostrative che mirano alle basi dell'organizzazione aziendale. Prima col blocco degli straordinari, adesso con uno sciopero ad oltranza di 2 ore alla fine di ogni turno che sta avendo un'ampio consenso da parte dei lavoratori. «Molti non si aspettavano una reazione così energica - affermano i sindacalisti - allo sciopero indetto il 30 ottobre. In un breve lasso di tempo molti operai hanno aderito perché nessuno dei dirigenti è stato in grado di fornire risposte certe sul futuro dell'azienda, motore dell'economia salinara, e quindi sul futuro dei nostri figli. Fino a oggi è successo l'esatto contrario: i vertici hanno negato l'evidenza di un'azienda alla deriva, senza mai operare gli investimenti tanto promessi. I sacrifici fatti dagli operai, cioè cessione dei dirti di indennità e cessione dei premi, non sono mai stati apprezzati, trasformandosi in un assist vincente per chi dirige la fabbrica che avrebbe voluto il licenziamento di 16 operai, nascondendosi dietro il problema dei costi del personale. Tutto questo senza prendere in considerazione carichi di lavoro e disorganizzazione che gli operai avrebbero subito».

Oggettivamente è una guerra fra civili con le armi dello sciopero e del licenziamento. Come la storia insegna, sia vincitori che vinti registrano morti e feriti. «In questa fase di declino per AtiSale, in assenza di elementi fondamentali quali il dialogo, il confronto e la collaborazione, operai e RSU procederanno con azioni forti che termineranno solo quando verranno esaudite queste richieste: futuro aziendale con notizie e garanzie di investimenti reali, sicurezza nei luoghi di lavoro e dei mezzi, management rispettoso dei diritti e delle libertà sindacali dei lavoratori e quindi azzeramento di quello attuale, nuova organizzazione che sappia valutare il personale nell'esercizio delle proprie funzioni, nel rispetto della professionalità con carichi di lavoro e ordini di servizio adeguati, ripresa della Contrattazione di secondo Livello e restituzione di diritti e indennità».