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Sprechi alimentari, taccuino alla mano contro il cibo buttato

Iniziativa della Coldiretti a sostegno della legge regionale proposta dal consigliere Mennea

Penne, calamaio e 'Taccuino di Campagna Amica' alla mano, da oggi le famiglie pugliesi aderenti alle associazioni dei consumatori dell'Istituto Pugliese per il consumo e fino al 19 marzo prenderanno appunti su cosa, quando e perché buttano il cibo nell'arco della settimana.

L'iniziativa promossa da Coldiretti e Campagna Amica Puglia contro gli sprechi alimentari, in collaborazione con le associazioni dei consumatori dell'Istituto pugliese per il consumo, la Regione Puglia Servizio Consumatori dell'Assessorato allo Sviluppo Economico ed il Ministero dello Sviluppo Economico, è stata lanciata stamani tra gli stand del Mercato di Campagna Amica su Piazza del Ferrarese a Bari, tra chiacchere, popizze e dolci di mandorla, orecchiette baresi e affinatura di formaggi,

«I risultati dello studio serviranno ad orientare meglio i consumi e gli acquisti delle famiglie pugliesi - ha spiegato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - e a sostenere i contenuti della proposta di legge regionale contro gli sprechi alimentari, presentata dal consigliere Mennea. La situazione è grave, basti pensare che ogni pugliese butta nella spazzatura durante l'anno fino a 76 chili di prodotti agroalimentari. E' necessario far crescere la consapevolezza di tutti rispetto al consumo corretto e consapevole in termini di qualità e quantità, semplificare i percorsi per assicurare le donazioni e per la prima volta riconoscere all'agricoltura un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti».

Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della 'agribag' negli agriturismi di Campagna Amica e della doggy bag al ristorante e la spesa a chilometro zero nei Mercati di Campagna Amica che, tagliando le intermediazioni, consente di acquistare prodotti più freschi che durano di più, sono i consigli di Coldiretti Puglia per tagliare il quantitativo di cibo buttato.

«Il mondo agricolo potrebbe svolgere uno straordinario ruolo di sussidierà e utilità sociale - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - recuperando e donando alle persone bisognose prodotti agricoli e agro-alimentari ritirati dalla vendita per assenza di domanda, per eventuali danni provocati da eventi meteorologici o invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione aziendale. La nostra grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometro zero di Campagna Amica è già impegnata da anni nel contenimento degli sprechi perché la vendita diretta contribuisce a ridurre le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti».

Per Coldiretti Puglia si riuscirebbe così anche a limitare gli impatti negativi sull'ambiente grazie alla riduzione della produzione di rifiuti, informando e sensibilizzando i consumatori sul consumo consapevole di cibo, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

Il 56 per cento delle famiglie pugliesi ha ridotto gli sprechi facendo la spesa in modo più oculato magari direttamente dal produttore con l'acquisto di cibi più freschi che durano di più, il 34 per cento ha ridotto le dosi acquistate, il 27 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento prestando più attenzione alla data di scadenza. In Puglia il cibo buttato sfiora ancora - sottolinea Coldiretti Puglia - le 310mila tonnellate all'anno. Gli sprechi alimentari si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l'8 per cento nell'agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione.

Il 14 settembre 2016 è entrata in vigore la Legge nazionale che prevede appositi strumenti per favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale, contribuendo, contestualmente, in una logica di prevenzione, alla limitazione degli impatti negativi sull'ambiente e sulle risorse naturali. Rilevante è l'inserimento nel testo della possibilità, per le imprese agricole, di cedere gratuitamente eventuali eccedenze di prodotti agricoli o di allevamento in campo o in azienda, che possono essere raccolti o prelevati direttamente dagli incaricati degli enti che svolgono attività solidaristiche.
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