Serena Piazzolla
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Vita di città

Serena Piazzolla, una “salinara DOC” a Londra: “Il mare? E’ semplicemente la cosa più bella del mondo”

A 31 anni ricopre il ruolo di Business Development Manager nel settore della moda di lusso

Quella di Serena Piazzolla, 31 anni, originaria di Margherita di Savoia e residente a Londra da alcuni anni, è la storia di una giovane che, dopo aver completato gli studi, decide di partire all'estero non solo per crescere dal punto di vista professionale, ma anche per fare nuove esperienze di vita più in generale.

Per farlo, ha dovuto lasciare il suo paese d'origine, Margherita, e soprattutto la famiglia e gli affetti più cari.

Attualmente Serena, laureata in "Disegno Industriale", riveste un ruolo manageriale nel settore della moda di lusso, e lavora a Londra. Prima di questo, ha cambiato due lavori.

Come mai la scelta è ricaduta su Londra e non un'altra città europea? Come ci ha raccontato, dopo un periodo di lavoro alla pari in Irlanda, Serena aveva raggiunto il suo fidanzato di allora che ci viveva già. Dopo una serie di lavoretti (cameriera e addetta alla reception in un ristorante) è arrivata la svolta in un'azienda di moda francese. Poi, terminata anche questa esperienza importante e formativa, Serena è approdata su "nuovi lidi".

R: Ciao Serena, grazie per aver accettato la nostra intervista. Ci spieghi in cosa consiste la tua attuale professione?

SP: L'azienda per la quale lavoro (da casa) si chiama "The Luxury Closet", e ha sede principale a Dubai. Io mi occupo dell'espansione qui negli U.K. e sono l'unica a Londra. Lavorando da casa non ho colleghi con cui lavoro fisicamente, ma siamo più di 300 persone dislocati a Dubai, in Arabia, India e Libano. In questa azienda svolgo un ruolo parecchio importante che a volte mi mette ansia, ma da cui ricevo anche tante soddisfazioni. Seppure tramite videoconferenze, ho potuto conoscere persone bellissime e interessanti, appartenenti a diverse culture, che mi insegnano tanto e mi aiutano ad aprire ancora di più i miei orizzonti.

R: Come hai vissuto, da sola e lontano da casa, l'esperienza del lockdown?

SP: Ho utilizzato il tempo a disposizione per trovare un appartamento in una zona che mi avrebbe riportato a vivere una dimensione simile a quella di Margherita, con un lavoro che mi avrebbe fatto crescere ancora di più come persona. Così, nel giro di un mese, a Luglio 2020, mi sono trasferita in ciò che ora definisco la mia "dimora felice". L'appartamento era vuoto, l'ho arredato da sola mettendoci il cuore, ho conosciuto i proprietari dei bar e negozi nel quartiere, e quando ci passo davanti alzo sempre la mano per salutare, così come faccio quando cammino per il corso di Margherita.

R: Ora ti sei ambientata a Londra, ma torneresti in Italia un giorno?

SP: Mi piacerebbe moltissimo. Mi manca tutto di casa, camminare per strada sentendo la musica nella mia lingua, l'odore del caffè per le vie del paese al mattino, per non parlare di quanto mi manchi la Puglia. Noi siamo quello che facciamo il bagno anche quando piove, che chiamiamo "cavalloni" le onde grandi del mare, che quando soffia la tramontana ci mettiamo "sotto al lido". Non è importante dove siamo, cosa facciamo e quanto successo abbiamo. Le nostre belle tradizioni ce le portiamo sempre nelle vene. Alla fine, ci scontriamo con capi internazionali che guidano grandi aziende, ma poi finiamo per chiamare la mamma, la nonna e le zie per poterci sfogare in dialetto. Purtroppo la burocrazia, le tasse eccessive, la mentalità corrotta, l'etica del lavoro, mi spingono a non tornare (almeno non per il momento). Non voglio certo rinnegare da dove vengo, ma il confronto con altri paesi porta a farti vedere nitidamente non solo i pregi della tua terra, ma anche i difetti.

R: Cosa provi quando torni a Margherita, e cosa rappresenta per te il mare?

SP: Il mare? Per me è semplicemente la cosa più bella del mondo. Anche l'umidità mi piace! E' casa, è purezza, è amore. Il mio legame con Margherita è dovuto a tanti bei ricordi, e sono sicura che chi vive in montagna prova la stessa sensazione nel guardare i monti innevati. Il mio amore nasce dai ricordi che ho di me piccola che gioco a "schiaccia cinque" in acqua con amici e familiari. Ci sono ricordi che ci accomunano tutti, a qualsiasi età, non c'è differenza. La domenica ci riuniamo e semplicemente "andiamo a mare".

R: Cosa pensi dell'Italia, aldilà delle tue origini: è un Paese per i giovani?

SP: L'Italia è straordinaria, ma non è affatto meritocratica. O, per lo meno, la meritocrazia in Italia non è una legge universale che vale per tutti. Bisogna essere fortunati a trovare l'azienda che investe su di te e ti dà la possibilità di crescere professionalmente.

R: Che consiglio ti senti di dare a chi, come te, ha scelto di vivere all'estero?

SP: Teniamoci stretti le amicizie "di casa"! Avere amici che ti conoscono da quando sei piccolo è un dono, ed è un regalo che fai a te stesso. Vivere fuori non significa dimenticarsi chi si è stati, ma è l'opposto. E' puramente conoscenza di chi si era e di chi si è diventati. Se tagli fuori il "vecchio mondo", tagli una parte di te. Quindi, continuare a coltivare le vecchie amicizie è una grazia.

Quanta saggezza, nelle parole di questa giovane donna cittadina del mondo e salinara nel cuore. A lei auguriamo tanta fortuna.
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