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Progetto "Pesca sicura", indagine pilota in Puglia

Verificate 45 imbarcazioni, eseguite 150 visite e compilati 180 questionari

Quarantacinque imbarcazioni di ogni tipologia di pesca sottoposte a verifiche del ciclo di lavorazione in tutte le marinerie pugliesi, da Peschici a Marina di Leuca. 150 visite mediche condotte sui lavoratori, in particolare ortopediche e dermatologiche. 180 addetti che hanno partecipato agli eventi formativi con la raccolta di questionari. Sono solo alcuni dei numeri del progetto "Pesca Sicura" realizzato nell'arco di un triennio in Puglia grazie allo sforzo organizzativo che ha visto la collaborazione della Direzione Regionale dell'Inail e l'Osservatorio Nazionale della Pesca con il coinvolgimento delle Capitanerie di Porto e, soprattutto, degli stessi pescatori sensibilizzati alla problematica della salute e sicurezza a bordo. I risultati dell'iniziativa, la prima del genere in Italia, sono stati illustrati nel corso di un incontro svoltosi a Bari presso la sede dell'Inail e saranno utili a definire delle linee guida per il settore della pesca sul delicato fronte della salute e della sicurezza sul lavoro.

«Creare una cultura sulla salute e la sicurezza del lavoro a bordo dei motopescherecci è da sempre una delle priorità delle attività dell'Osservatorio Nazionale della Pesca», ha sottolineato il presidente dell'ente bilaterale Emanuele Sciacovelli che ha evidenziato come «la ripetitività delle attività a bordo provoca un abbassamento del livello di attenzione: non a caso – ha spiegato il Presidente Sciacovelli – nel comparto ittico, la maggior parte degli infortuni è di tipo ricorrente e ripetitivo e gli incidenti sul lavoro in questo settore, a livello comunitario, presentano un indice 2.4 superiore rispetto alla media degli altri settori produttivi con una mortalità circa 10 volte maggiore. Di qui – ha aggiunto il Presidente dell'Osservatorio Nazionale della Pesca – la necessità che pescatori ed armatori prendano sempre più coscienza dell'importanza della prevenzione. La salute e la sicurezza sono un diritto di tutti, l'adozione di comportamenti corretti è un dovere dei singoli - ha concluso Sciacovelli - preannunciando l'obiettivo di integrare, con un protocollo regionale, la normativa nazionale in materia sperando che con questo progetto la Puglia faccia da apripista anche in altre regioni».

«I risultati raggiunti e gli studi condotti con questa iniziativa – ha affermato Giuseppe Gigante, Direttore regionale Vicario dell'Inail Puglia – sono unici in Italia, in un settore, quale quello della pesca, escluso dalle previsioni normative del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.). Con questo progetto si sono volute creare le basi per realizzare una strategia mirata ad innalzare i livelli di competenza e di conoscenza degli operatori della pesca in materia di prevenzione degli infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro».

Il progetto nelle sue diverse articolazioni è stato illustrato da Mario Tavolaro, referente medico per la prevenzione dell'Inail Puglia, che ha messo in risalto l'individuazione dei principali fattori di rischio sia di tipo infortunistico, legati all'uso delle attrezzature a bordo nave, che di natura tecnopatica, cioè connessi all'esposizione a rumore, alle vibrazioni, alle condizioni climatiche, alle sostanze chimiche e al sovraccarico bio-meccanico. Tutti i fattori di rischio indagati sono stati diversificati per le varie tipologia di pesca e di allevamento esaminate quali: strascico, palangaro, reti da posta, circuizione, vongolara nonché la mitilicoltura. Quindi, dopo la mappatura dei rischi connessi all'esercizio della pesca, sono stati suggeriti sia protocolli di sorveglianza sanitaria sia misure di prevenzione e protezione derivanti dall'applicazione di soluzioni tecniche e comportamenti corretti. Altre attività del progetto "Pesca Sicura" hanno riguardato la costruzione di una anagrafe sanitaria sullo stato di salute dei lavoratori marittimi, con particolare riferimento alle patologie della pelle e problematiche muscolo-scheletriche. I risultati scientifici e gli studi condotti saranno analizzati nel dettaglio e discussi in un seminario tecnico-formativo che si terrà entro la fine dell'anno. Inoltre, a seguire, verranno realizzati opuscoli informativi anche multilingue da divulgare fra gli operatori del settore.
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