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Legambiente: «Serve un nuovo modello di differenziata a Margherita»

«Puntare sulla sensibilizzazione e la tariffa puntuale»

Tanto si è parlato e continua a far discutere la situazione rifiuti a Margherita di Savoia. Numerosi i comunicati, post sui social con accuse reciproche tra le parti che tutto fanno tranne che trovare una reale soluzione a questo problema che da anni attanaglia il paese, soprattutto durante il periodo estivo.

Che la situazione dell'avvio della raccolta differenziata sarebbe stato un problema per Margherita di Savoia lo sapevano tutti, come ben più volte sottolineato e ribadito da questo circolo, sin dall'emanazione del capitolato d'appalto sotto l'amministrazione Carlucci. Perché il problema è proprio quel capitolato capestro che ha portato solo danni al paese e alle casse comunali, e nonostante modifiche, integrazioni, adattamenti ancora oggi non si riesce a trovare una via di fuga e sistemazione per tale situazione, nonostante anche i cambi d'azienda. Ma se da una parte quel famoso capitolato e contratto ha le sue colpe, non è che i cittadini di margherita prima e turisti poi siano meno colpevoli. In tutti i paesi civilmente avanzati e rispettosi dell'ambiente e del territorio hanno avviato la raccolta differenziata porta a porta/spinta con buoni e ottimi risultati, ma a Margherita di Savoia sembra essere impresa ardua.

Ma è inutile stare qui a fare polemiche inutili e sterili, è necessario sedersi ad un vero tavolo di confronto ed in sinergia, pensando al bene di tutto il paese e non solo della propria attività o interesse, trovare la soluzione migliore e concreta che possa finalmente dare una svolta alla raccolta differenziata a Margherita di Savoia.

Ormai, mentre noi siamo ancora a fare i conti sul far partire la raccolta differenziata, nel resto d'Italia e nel mondo si è superato il concetto di "Comuni Ricicloni" e si è passato ad un approccio e politica di "Rifiuti free" per le amministrazioni che hanno contenuto anche la produzione pro capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno/abitante.

Come fare anche noi a raggiungere tali traguardi? Copiare, tanto non siamo nuovi a farlo, ma facendolo bene e seriamente. Prendere spunto dalle realtà funzionanti e applicare quella che meglio si addice alla nostra realtà territoriale, soprattutto negli spazi e manovre possibili con il contratto in essere e la possibilità economia.

Un esempio da seguire è quello di "ESA-Com SpA" che rappresenta ormai una realtà consolidata nel mondo della corretta gestione dei rifiuti, tant'è che nell'edizione del 2015 di "Comuni Ricicloni" si è classificata al 4° posto in Italia tra i consorzi e le società di gestione per quanto riguarda la differenziazione dei rifiuti e prima in provincia di Verona, con un risultato di raccolta differenziata media dei comuni serviti dell'80,2%. Il raggiungimento di tali risultati si deve molto alle nuove strategie adottate che si muovono principalmente in tre direzioni: - ridurre al minimo i passaggi dei mezzi per la raccolta (es. la raccolta del secco indifferenziato è passato già dal 2013 da settimanale a quindicinale e in alcuni casi addirittura, una volta ogni quattro settimane, il tutto reso possibile dalla raccolta separata di pannolini e pannoloni); - campagne di comunicazione e sensibilizzazione ambientale rivolte ai cittadini, con un'attenzione particolare alle classi primarie del territorio, con laboratori didattici e rappresentazioni teatrali ( e non come avvenuto da noi che in una sola settimana si è pensato di poter avviare la raccolta differenziata con scarsa sensibilizzazione ed informazione, oppure con sporadici eventi. La sensibilizzazione deve essere continua e duratura nel tempo); - tariffa puntuale a svuotamento della frazione organica. ESACom SpA ha dotato i cittadini di contenitori da 23 lt muniti di transponder ad alta frequenza che consentono una puntuale verifica dell'utente e del numero di sversamenti effettuati. I cittadini che invece non hanno ritirato il contenitore, si sono attivati per il compostaggio domestico. Inoltre altro grande beneficio è stato dato dalla la separazione tra la raccolta del secco e quella di pannolini e pannoloni (gettati nel sacco viola e avviati allo smaltimento per la produzione di energia), che ha permesso a 16 comuni sui 19 serviti dalla società di potersi fregiare del titolo di comuni Rifiuti free, ovvero con una produzione di RSU inferiore ai 75 kg annui per abitante. Queste buone pratiche di raccolta e gestione dei rifiuti hanno garantito un contenimento dei costi di servizio fissando il costo medio per il 2015 a 94€ per abitante, in cui i costi per lo smaltimento incidono per circa 24€.

Nel capitolato di Margherita era previsto tale servizio, ma poi si è perso con tutto il resto. Infatti i bidoncini consegnati hanno un codice a barra, magari sarebbe l'ora di utilizzarlo seriamente e non solo per decoro. La tariffazione puntuale è senza alcun dubbio uno dei maggiori stimoli per i cittadini nel fare la differenziata. Perché nel concetto di "più differenzio=meno pago" i cittadini si sentono più invogliati vedendo meno pesante la tassa dei rifiuti da pagare. Ma allo stesso tempo è necessario attivare un vero e serio servizio di sanzionamento per chi abbandona i rifiuti non differenziati o li getta dai balconi ( magri finalmente introducendo la videosorveglianza). Come è necessario sanzionare l'azienda che non rispetta il contratto. Perché va sanzionato sia il cittadino che l'azienda se non rispetta il contratto.

Un altro ottimo esempio che potrebbe essere usato a Margherita di Savoia soprattutto nel periodo estivo è quello adottato a Treviso, un comune capoluogo di oltre 80mila abitanti con una realtà complessa, articolata e difficile da gestire rispetto ad un paese come il nostro. Eppure Treviso è un comune "Rifiuti free", con una produzione di rifiuto secco residuo di 60 kg (era di 270 kg nel 2013) annui pro capite, ed una percentuale di raccolta differenziata attestata all'85%. Tra le varie soluzioni individuate, vi è un sistema parallelo di raccolta dotato di mezzi specifici, l'EcoBus (servizio che funziona come un vero e proprio autobus che può raccogliere fino a 2 tipologie di rifiuti per volta, con fermate da 30 minuti a orari prestabiliti ed è studiato per garantire un servizio capillare) e l'EcoStop (particolare mezzo che staziona per 1 ora in punti fissi prestabiliti e può raccogliere tutte le tipologie di rifiuto: secco non riciclabile, carta, umido, vetro, plastica e lattine). Il passo successivo è avvenuto con l'avvio della tariffazione puntuale su tutto il territorio comunale facendo così di Treviso il primo capoluogo italiano ad applicare il principio comunitario "paga quanto produci", con la commisurazione della tariffa rispetto all'effettiva produzione di rifiuti per ogni tipo di utenza. La tariffa puntuale prevede una parte fissa ed una variabile. Nel caso del capoluogo veneto la prima incide del 60% e viene calcolata in base al numero di componenti del nucleo familiare, mentre il restante 40% sul servizio effettivo, ossia in base al numero di svuotamenti. Su ogni contenitore del rifiuto secco è installato un transponder. Il codice univoco contenuto nel transponder viene letto tramite un dispositivo dove vengono registrati anche la data e l'ora dello svuotamento. Questo modello vuole quindi premiare il cittadino attento e responsabile alle tematiche ambientali, calcolando quindi la tariffa in base alla quantità di rifiuto secco non riciclabile prodotto. Molte altre città, infatti, hanno adottato il sistema della tariffazione con ottimi risultati non solo dal punto di vista di aumento della percentuale di raccolta, ma soprattutto da un punto di vista di risparmio per i cittadini che si sentono più partecipi ed invogliati nel effettuarla.

Ma per vedere che effettuare la raccolta differenziata non è impossibile, non è necessario andare a centinaia di chilometri di distanza. Basta guardare Andria, realtà molto complessa, eppure nelle vette delle classifiche per raccolta differenziata. Lo stesso Barletta, anche se più recente il suo approccio, ma con una fitta campagna di sensibilizzazione per tutto il territorio.

Come Circolo Legambiente siamo a disposizione dell'Ente comunale e della cittadinanza per trovare la soluzione migliore per il nostro paese. E' inutile continuare a scambiarsi accuse, perché così non risolveremo niente e lo stiamo vedendo e vivendo.
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