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Vita di città

Difficoltà nei trasporti: è rimasto solo il pullman

Si riparla della riapertura di Ofantino, ma non c'è nulla di concreto. E i pendolari si lamentano

Raggiungere con difficoltà le città del circondario col pullman, l'unico mezzo pubblico di trasporto a disposizione in città. Questa è una delle questioni irrisolte per gli abitanti di Margherita di Savoia. Tanti, infatti, i pendolari che da tempo invocano una soluzione al problema, considerato che nel progetto di una stazione ormai in pochi sperano. Da tempo si parla di una possibile riapertura della stazione Ofantino con un servizio navetta che la colleghi al paese, magari attivando una linea ferroviaria che colleghi le vicine città di Trinitapoli e Barletta per velocizzare i trasporti. Ma finora non c'e nulla di concreto. Nel frattempo da più parti chiedono di distribuire meglio le corse durante l'arco dell'intera giornata. La cittadina pugliese, lo ricordiamo, è attraversata da tre linee extraurbane gestite da STP, Ferrovie del Gargano e SITA, che si concentrano solo in poche fasce orarie. Data la posizione geografica, la linea più efficiente, almeno a detta dei pendolari, è quella delle Ferrovie del Gargano che collega la tratta Zapponeta – Accadia. Invece i mezzi delle altre due linee dirette verso Bari sono diventate merce rara. Se un cittadino che non dispone di un mezzo proprio, per esempio, volesse andare a Bisceglie o Trani sarebbe costretto ad anticipare la partenza all'incirca di un'ora per poter andare alla stazione più vicina e prendere il primo treno disponibile, oppure addirittura chiamare un taxi. Ad esempio, esperienza vissuta personalmente, se nel pomeriggio da Margherita di Savoia si sceglie di raggiungere Trani si impiega un'ora e mezza esclusi i ritardi. In genere il buonsenso dei viaggiatori porta a tollerare un ritardo di cinque minuti sulla tabella di marcia ma se poi si eccede la tolleranza cede il passo alla rabbia, anche perché per alcuni dei salinari che usufruiscono del mezzo pubblico di trasporto un ritardo eccessivo provocherebbe la perdita del treno causando impedimenti sul lavoro, a scuola, a una visita e a ogni tipo di appuntamento. Gli esempi non si contano: Marco, un ragazzo di 17 anni che va quotidianamente da Barletta a Margherita di Savoia per motivi di studio non ne può più. Il giovane dopo aver affrontato cinque ore in classe, alla domanda se il mezzo facesse ritardo ha risposto «stai tranquillo, sto aspettando da un quarto d'ora e non è ancora arrivato. Tra qualche minuto arriva». Per dovere di cronaca, il pullman è arrivato con venti minuti di ritardo. Come lui tantissimi altri pendolari non sanno più a che santo votarsi. Interrogati sull'argomento controllori e autisti dei pullman non rispondono.
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